La tutela dei diritti fondamentali nell’Unione Europea

Il sistema di salvaguardia dei diritti umani, nel nostro ordinamento, è oggi caratterizzato dalla compresenza di tre diverse fonti di diritto, che interagiscono tra loro creando un sistema multilivello: da una parte, vi è il sistema costituzionale nazionale, rappresentato dalla Costituzione repubblicana del 1948; dall’altra parte, troviamo la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali approvata dal Consiglio d’Europa nel 1950 ed infine, a partire dal 2009, si è aggiunta la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, la quale è divenuta giuridicamente vincolante con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona.

Si tratta, dunque, di un sistema composito nel quale il dialogo tra la giurisdizione nazionale e quelle sovranazionali è in continuo sviluppo e in cui diventa necessario saper comprendere le modalità attraverso le quali le nuove disposizioni europee possono trovare applicazione nel nostro ordinamento.

La premessa è che il giudice nazionale deve dare un’interpretazione delle norme interne non solo costituzionalmente orientata, ma anche comunitariamente e convenzionalmente conforme.

L’Unione Europea si fonda sui valori universali della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza, della solidarietà e della giustizia. Si impegna a promuovere i diritti umani e difenderli attivamente, sia al suo interno, che nelle sue relazioni con i paesi extracomunitari.

La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea riunisce in un unico testo l’insieme dei diritti civili, politici, economici e sociali garantiti dall’Unione ai suoi cittadini e a tutte le persone che vivono sul suo territorio.

I principali diritti che rientrano in tale ambito giuridico e che lo Studio si propone di tutelare sono:

  • la dignità, intesa come dignità umana, diritto alla vita, diritto all’integrità della persona, proibizione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti, proibizione della schiavitù e del lavoro forzato;
  • la libertà, comprendente il diritto alla libertà e alla sicurezza, il rispetto della vita privata e della vita familiare, la protezione dei dati di carattere personale, il diritto di sposarsi e di costituire una famiglia, la libertà di pensiero, di coscienza e di religione, la libertà di espressione e d’informazione, la libertà di riunione e di associazione, la libertà delle arti e delle scienze, il diritto all’istruzione, la libertà professionale e il diritto di lavorare, la libertà d’impresa, il diritto di proprietà, il diritto di asilo, la protezione in caso di allontanamento, di espulsione e di estradizione;
  • l’uguaglianza, intesa come uguaglianza davanti alla legge, non discriminazione, diversità culturale, religiose e linguistica, parità tra uomini e donne, diritti del bambino, diritti degli anziani e inserimento dei disabili;
  • la solidarietà, che include il diritto dei lavoratori all’informazione e alla consultazione nell’ambito dell’impresa, il diritto di negoziazione e di azioni collettive, il diritto di accesso ai servizi di collocamento, la tutela in caso di licenziamento ingiustificato, condizioni di lavoro giuste ed eque, il divieto del lavoro minorile e la protezione dei giovani sul luogo di lavoro, la protezione della vita familiare e della vita professionale, la sicurezza e l’assistenza sociale, la protezione della salute, l’accesso ai servizi d’interesse economico generale, la tutela dell’ambiente e la protezione dei consumatori;
  • la cittadinanza, intesa come diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo, diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali, diritto ad una buona amministrazione, diritto d’accesso ai documenti, diritto di proporre una denuncia al mediatore europeo, diritto di petizione al Parlamento europeo, libertà di circolazione e di soggiorno, tutela diplomatica e consolare;
  • la giustizia, che comprende il diritto ad un ricorso effettivo e ad un giudice imparziale, la presunzione di innocenza e i diritti della difesa, i principi della legalità e della proporzionalità dei reati e delle pene, il diritto di non essere giudicato o punito due volte per lo stesso reato.

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